L’energia è la capacità di un sistema di compiere un lavoro nel tempo, dove il lavoro compiuto è il risultato dell’applicazione di una forza per uno spostamento.
Tutti i fenomeni che accadono intorno a noi comportano trasformazioni di energia che è, infatti, indispensabile per tutti i campi di attività dell’uomo - per la produzione e distribuzione di beni di consumo, l’illuminazione, il riscaldamento, i trasporti, le comunicazioni - e si ottiene attraverso processi di produzione energetica diversi.
Tali processi hanno un forte impatto ambientale, sia perché sono basati sullo sfruttamento delle risorse naturali come fonti energetiche, sia per l’emissione di gas inquinanti e per la generazione di radiazioni, le quali hanno effetti nocivi per l’ambiente e per la salute dell’uomo.
Le fonti di energia
PRIMARIE. Sono quelle utilizzabili direttamente, così come si trovano in natura: carbone; petrolio, gas naturale, legno, combustibili nucleari, sole, vento, maree, fiumi e il calore della terra che fornisce energia geotermica.
SECONDARIE. Derivano dalla trasformazione di fonti d’energia primaria, ad esempio l’energia elettrica ottenuta dalla conversione di energia meccanica (centrali idroelettriche, eoliche) o chimica (centrali termoelettriche).
RINNOVABILI. Sono quelle che forniscono energia che si rigenera in continuazione mediante trasformazioni chimiche (come la biomassa, materia organica di origine animale e vegetale) o fisiche (come l’energia idrica, solare, eolica).
NON RINNOVABILI. Sono quelle che si sono formate nel corso di milioni di anni (petrolio, carbone, gas) e che hanno tempi di rigenerazione talmente lunghi (milioni di anni) che una volta sfruttate possono considerarsi esaurite. La disponibilità di queste fonti è limitata e costituiscono una sorta di magazzino energetico della Terra. Attualmente, solo il 14% dell’energia consumata nel mondo è prodotta da fonti rinnovabili mentre tutto il resto deriva da fonti non rinnovabili (78%).