L’incendio avvenuto a Stromboli
L’incendio avvenuto a Stromboli è solo la punta dell’iceberg (come non ricordare gli Incendi Boschivi nel Bosco di Santo Pietro di ogni anno e le denunce del Presidente Renato Carella)!
(allegata lettera per la Tutela del Capitale Naturale in Provincia di Messina)
E nonostante il Comune di Lipari abbia emanato il 20 maggio 2022 l’ordinanza n. 45 (https://bit.ly/3NEkhaE) è evidente che gli Enti Locali hanno ben poche possibilità di incidere fattivamente sul contrasto “efficace” al Rischio Incendi Boschivi e di Interfaccia!
Abbiamo celebrato per una settimana, nei giorni scorsi, la Biodiversità e con facilità impressionante và in fumo una intera area particolarmente importante dal punto di vista ambientale e naturalistico (Area della Rete Natura 2000 e Riserva Naturale Orientata Isola di Stromboli e Strombolicchio D.A. 819/44 20/11/1997 ed in Elenco Ufficiale AP: EUAP1148).
La stagione estiva 2021 nella ns. Regione ha visto un aumento delle aree bruciate in tutto il territorio siciliano, che vien calcolato in circa 78.000 ettari di superficie, contro le circa 35.900 dell’anno precedente.
Nell’attesa che dagli Enti preposti diffondano i dati definitivi relativi al territorio Siciliano con qualche indizio delle cause che li hanno determinati, desideriamo fare alcune considerazioni.
Anche se le condizioni climatiche della scorsa estate hanno determinato temperature talmente alte da rendere gli incendi di particolare intensità, noi siamo convinti, per una serie di evidenze, che questi fenomeni siano stati causati principalmente dalla mano dell’uomo.
Proprio per questo è importante che fin da subito siano avviate tutte le procedure in materia di prevenzione degli incendi, a partire dall’applicazione delle Legge Quadro 21 novembre 2000, n. 353 e ss.mm.ii. (Legge n. 8 novembre 2021, n. 155) e le Normative Regionali.
Sappiamo che molti Comuni si sono adeguati in questi anni a tale norme con l’approvazione del “Catasto Incendi”, che noi crediamo indispensabile se si voglia intervenire già da ora nella prevenzione degli incendi estivi.
Tra le prescrizioni inserite in tali normative viene proibito per 10 anni il pascolo e la caccia nei terreni che sono stati percorsi dagli incendi.
Crediamo importante che questa norma venga rispettata soprattutto nel periodo autunnale e invernale, quando avviene la transumanza di bestiame nelle aree della Sicilia.
A tal proposito è bene richiamare il Regolamento di Polizia Veterinaria contenuto nell’art. 41 del Decreto del Presidente della Repubblica del 8 febbraio 1954, n. 320, con il quale si fa obbligo ai pastori che intendono portare al pascolo le proprie mandrie, di richiedere il “codice pascolo” ai comuni dove si trova il territorio interessato.
Chiediamo che di questa fattispecie siano altresì notiziati anche tutti i Sindaci della Regione Siciliana e ci rendiamo disponibili ad un incontro, con gli Organi Competenti, per la costituzione di un Osservatorio per il censimento degli Enti dotati di Catasto dei Soprassuoli percorsi dal fuoco.
Questo significa che i Comuni non potranno concederlo nelle aeree che siano state percorse dagli incendi nei 10 anni precedenti.
Questo significa che gli Enti preposti devono controllare che tale normativa sia rispettata.
Questo significa che gli Enti preposti devono indicare in tempo quali sono i terreni compresi nel “Catasto Incendi”, poiché, se manca questo, ogni politica di prevenzione è inutile.
Chiediamo quindi che venga reso pubblico nelle aree montane dei comuni tale divieto, che serva non solo da informazione ma anche come deterrente di azioni illecite.
Il “Rapporto sulle condizioni di pericolosità da alluvione in Italia e indicatori di rischio associati” di ISPRA non lascia dubbi.
Il rapporto ISPRA, che come obiettivo ha quello di fornire un quadro conoscitivo sulle condizioni di pericolosità e di rischio di alluvioni in Italia, si innesta nel più ampio tema del dissesto idrogeologico, rispetto al quale le alluvioni costituiscono senza dubbio la componente più significativa in termini di estensione dei fenomeni di inondazione e di impatti che gli eventi alluvionali sono in grado di generare sul territorio.
Su fenomeni naturali quali sono le alluvioni, l’effetto delle attività antropiche si esplica, dunque, in termini di aumento della probabilità di accadimento e di aggravamento delle conseguenze avverse.
Come viene spiegato anche nei successivi Report, ciò avviene a seguito della sottrazione di spazi di naturale espansione delle piene, della riduzione della capacità di drenaggio delle superfici per effetto di un significativo e progressivo consumo di suolo e dell’intensificazione dei fenomeni estremi per effetto dei cambiamenti climatici. L’uomo, quindi, ha le sue colpe.
Gli incendi boschivi, in termini di dissesto idrogeologico, hanno un duplice effetto negativo: non solo determinano una degradazione della copertura vegetale, rendendo lo scorrimento delle acque di ruscellamento più rapido e le superfici più instabili rispetto all’azione erosiva dell’acqua, ma producono ingenti quantità di materiale solido che, trasportato dalle acque di ruscellamento, aumenta il potere distruttivo delle piene.
Gli incendi come quelli scatenatisi in Sicilia e Sardegna, nelle estati in modo ciclico e costante, quindi, non esauriscono i loro effetti una volta spenti, ma continuano a rappresentare un fattore di rischio nel lungo termine.
Bisogna sensibilizzare i Comuni nella Regione Siciliana, e ci rendiamo disponibili, come detto prima, ad un incontro per la costituzione di un Comitato-Osservatorio per la Tutela del Capitale Naturale con compiti di vigilanza, assistenza ai Comuni, educazione dei cittadini e dei futuri cittadini responsabilizzati (alunni di ogni ordine e grado), campagne, etc
I Centri di Educazione Ambientale lo fanno avendo un rapporto consolidato e collaudato con i cittadini.
Un compito che potrebbero svolgere meglio se guidati dagli Enti preposti attraverso un Organo che si muova attraverso un Piano d’Azione condiviso.
Tutti abbiamo a cuore il Capitale Naturale della nostra terra e vogliamo salvaguardarlo e per questo siamo fiduciosi che questa proposta sia recepita.
AssoCEA Messina APS Ramarro Sicilia – Sede Regionale Ramarro Caltagirone